“ IL VECCHIO SAGGIO “
ERMANNO GORRIERI

Rivolgendosi nell’Aprile 93 a Martinazzoli il “ leader del convegno degli autoconvocati della dc ERMANNO GORRIERI “ , tra il turbamento di molti amici presenti, disse : “dobbiamo prendere una strada fuori dalla legalità,adeguata ai tempi, come durante la resistenza”.
Voleva Gorrieri un partito diverso e nuovo, conscio del momento estremamente difficile e duro della storia d’ Italia.
GORRIERI, il 24 aprile 1993, si rivolgeva a quei democristiani che pensava volessero < cambiare > e ci chiedeva di riscoprire la solidarietà sociale. Condannava una politica che parlava della famiglia ma per essa spendeva gli “spiccioli” . Su un punto il “ VECCHIO SAGGIO “ andò oltre in quello incontro: con forza sostenne che dalle ceneri della vecchia dc dovesse nascere una “ forza da stare a sinistra”.
I risultati di quel CONVEGNO portarono poi GORRIERI , e non solo lui, a collocarsi politicamente – anche se in autonomia - a sinistra , altri considerarono che il rinnovamento potesse essere fatto dall’interno di quella dc ( sic !! )
Oggi come ieri le idee di ERMANNO GORRIERI appaiono di una profonda attualità ; la politica “ dopo Gorrieri” degenerò in un pseudo-regime documentato dal nefasto periodo di “ mani pulite “ e di un altro altrettanto nefasto intreccio tra mafia-società occulte-politica.
Oggi come ieri la < questione morale > assurge a questione politica dirimente ed impone a quella parte di “ sana politica” di sapersi schierare con intransigenza a difesa della legalità , la libertà della persona , l’ etica e la morale.
Le < idee forza > di GORRIERI rimangono ancora oggi più che attuali, Egli seppe precorrere la storia del paese, fu il primo a difendere la centralità della persona umana, il principio di responsabilità, la solidarietà. Forti furono i contenuti del programma che illustrò : lotta all’evasione fiscale, risanamento economico preservando tuttavia lo stato sociale, l’abolizione dell’immunità parlamentare, la limitazione del numero dei mandati parlamentari (3 massimo), una Europa dei popoli e delle regioni d’impronta federalista.
All’epoca quei “ giacobini dc figli di GORRIERI “ chiedevamo a gran voce : < via le teste della nomenclatura, fede, pulizia, programmi progressisti, per un partito ed una politica tutta nuova.
Come si manifestò nel tempo non era impresa facile riuscire a far fare da tappezzeria i vecchi arnesi di quella vecchi dorotea dc; infatti la “ vecchia guardia” non si arresa e , purtroppo, ancora oggi molti continuano a non arrendersi.
Ricordo che all’epoca,quasi in occasione dell’incontro degli autoconvocati, mons. Dionisi Tettamanzi , segretario della CEI , parlava della necessità e dell’esigenza di un forte cambiamento della politica ed invitava i LAICI CRISTIANI ad essere coscienti dell’impegno che avrebbero dovuto mantenere verso un sereno e coraggioso sviluppo del Paese, mentre padre Federico Lombardi, direttore di radio vaticana, invitava ad abbandonare definitivamente ogni illusione di recuperare le forme passate di esercizio scorretto e spesso corrotto del potere per una vera RIGENERAZIONE, non operazione di facciata, nel modo di essere,di idee e persone concrete capaci di incarnarle.
Oggi questi miei ricordi vorrei girarle, con l’auspicio che possano essere accolte, a questo mio partito perché sappia appropriarsene, cosciente che questa politica dovrà fare i conti con quanti tra i vecchi capi e sottocapi non appaiono disposti ad ammainare bandiera.
Vorrei ricordare tanti amici che furono artefici di quell’incontro e tra i tanti : Rosy Bindi, Rocco Buttiglione, Franco Monaco, Giovanni Bianchi, Carlo Fracanzani, Leopoldo Elia, Paolo Prodi, Achille Ardigò, Guido Bodrato e tanti altri .
Confido nell’attenzione del segretario Bersani affinchè lo spettro delle astensioni, al prossimo voto delle politiche, non si materializzi in forte crescita:
Sergio Scarpino